mercoledì, marzo 26

Mobilità apparente


Rimango sempre sconcertato pensando al grado di mobilità che abbiamo raggiunto negli spostamenti. Penso al mio piccolo e vedo le montagne lontane all'orizzonte e mi dico: cavolo, stamattina ero lì, ad oltre 2000 m nella neve fino alle ginocchia, ed ora vi guardo dalla cucina di casa, accanto al fuoco, mentre domani sarò a 200 km in un dipartimento..
Se da un lato mi sento compiaciuto della padronanza dei luoghi che mi circondano, d'altro canto mi rendo conto che manca il tempo per far sedimentare tutte le sensazioni che provo, i profumi che sento, i luoghi che vedo. Non parlo di possedere le cose, ma di viverle e assorbirle fino al midollo, lasciarsi immergere pienamente..

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